Inaugurato nel 1989 e completato nel 1991, il Museo ospita, al piano terreno del palazzo comunale di Ceprano, alcuni reperti significativi provenienti dal sito dell’antica Fregellae. Obiettivo primario della raccolta museale è una sorta di itinerario didattico che offre una lettura articolata e completa della storia e della vita quotidiana di Fregellae. A questo scopo è fondamentale la presenza di pannelli esplicativi delle principali tematiche concernenti l’antica città e di plastici e grafici ricostruttivi dei maggiori monumenti cittadini.
Nella prime due sale sono esposti alcuni importanti reperti provenienti dal sito del santuario di Esculapio.
In particolare, nella prima sala è un’interessante esposizione dei frammenti del frontone del tempio e dei resti dell’altare con dedica epigrafa alla divinità, con modellini ricostruttivi del santuario e del fregio del portico.
E’ anche visibile un grande frammento di stucco colorato che ricopriva la parete interna del portico del santuario.
Nella seconda sala trovano posto alcune tipologie di terrecotte architettoniche che decoravano il santuario .
Notevoli, anche se frammentari, sono i resti del frontone del tempio, nel quale era probabilmente raffigurato un episodio del mito degli Argonauti. Numerosi ex voto testimoniano della devozione popolare verso il sapiente dio della medicina.
Un piccolo monetiere custodisce alcune monete che illustrano la varietà di contatti commerciali della città sin dai primi decenni della sua fondazione.
Nella terza sala è un interessante pavimento in coccio pesto assieme ai resti di un telamone proveniente dalle terme fregellane.
E’ stata realizzata una nuova vetrina in cui sono esposti sei bellissimi telamoni fittili, “freschi” di restauro.
Questi personaggi avevano il compito, del tutto decorativo, di sorreggere delle mensole.
Nella quarta sala, dedicata alle domus, è esposta una suggestiva serie di lastre fittili, decorate con maschere tragiche a rilievo, prova di un’attività teatrale cittadina, a cui fa riferimento la notizia dell’esistenza di un autore di commedie fregellano: Terenzio Libone.
In questa sala si può anche ammirare un mosaico pavimentale, databile ai primi anni del III secolo a.C., da considerarsi tra i più antichi di ambito romano.
Nelle vetrine sono conservati importanti reperti relativi alle attività belliche dei fregellani durante la guerra contro Antioco III di Siria, il Grande.
Si tratta di frammenti che raffigurano soldati romani e macedoni, questi ultimi riconoscibili dall’emblema di Alessandro Magno, il sole, raffigurato sui loro scudi, navi da guerra, elefanti usati in battaglia.
Nelle rimanenti vetrine trovano posto altre numerose raffigurazioni di grandi navi da guerra, riconoscibili dai tipici rostri.
Sono altresì visibili: alcuni esempi di recipienti d’uso comune in ceramica a vernice nera, tipica dei secoli in cui visse Fregellae; numerose arule, una sorta di altarini domestici; una vera di pozzo; una fontanella fittile; alcuni tipi di anfore e un modellino riproducente una tipica domus fregellana.
Direttore del Museo Dott.ssa Teresa Ceccacci