Nel precedente articolo intitolato “Via Nembrini e Via Gritti” vi abbiamo raccontato la bella storia dei due pittori italiani in Almendralejo e della presenza degli eredi all’inaugurazione ufficiale del Museo dove sono conservate ben 72 opere degli artisti.

Il Museo Devozionale del Santuario de la Piedad, è stato inaugurato il 15 agosto 1995, e la persona che ebbe l'onore di aprire questo museo fu Tobías Medina, a quel tempo parroco della chiesa della Purificazione.
Il parroco sentì il bisogno di custodire il corredo della Madonna della Misericordia, la santa patrona della città, composto dai tessuti e dai ricchi ricami che la rivestono, e l’evento è ricordato su una lapide che commemora la benedizione e l’inaugurazione del museo, con le parole "Sotto la direzione e l'iniziativa di Don Tobías Medina Cledón, parroco di Nostra Signora della Purificazione, questo museo è stato costruito con la collaborazione della Caja Rural de Almendralejo, essendo presidente della stessa Don Pedro del Álamo Hernández “. Grande riconoscimento al merito di questo sacerdote per quanto riguarda la creazione e la realizzazione del museo, senza mai dimenticare la collaborazione di tutti quei cittadini che hanno donato oggetti di grande valore e li hanno messi al servizio della gioia delle persone che visitano il museo.
Per rendere il museo una realtà, una parte della vecchia casa dell'eremita è stata utilizzata per l’ampliamento del museo, iniziando questo grande progetto con una prima stanza. Questo porterà ad una estensione dieci anni dopo, come risultato della visita nel 1996 ad Almendralejo dei due pittori italiani Emilio Nembrini e Giovanni Gritti, autori noti in città per essere i pittori degli affreschi nella parrocchia di La Purificación, completati in 1951, e con la donazione di numerosi pezzi pittorici al santuario della Vergine; tutte queste donazioni portarono Don Tobías a considerare necessario l’ampliamento del 2005.
Oltre a questi due autori, il museo ha opere di Juan de Ávalos, Federico Zambrano, Pedro Navia, Luis Peña, Julián Campomanes e Álvarez Lajas.
Il museo ospita mille pezzi di molte forme d'arte, dipinti ad olio, acquerelli, acrilici e anche orafi, ricami, gioielli, ceramiche o smalti e, inoltre, sculture di legno, argilla o resina, oltre a oggetti di artigianato.
Riferimenti: Ana Garcìa Álvarez, dal sito web Hoy.es
a.c.